Crisi energetica: nessuna sobrietà senza efficienza

Se tutti gli attori pubblici e privati lavorano attualmente ai loro programmi di sobrietà, la maggior parte di loro non dispongono, tuttavia, degli strumenti di valutazione e ottimizzazione del loro consumo energetico. Ora, di fronte all'emergenza, agire alla cieca non è un'opzione: dobbiamo accelerare massicciamente la digitalizzazione della gestione energetica per raggiungere una sobrietà energetica decisa e non subita, sinonimo di una vera strategia di decarbonizzazione sul lungo termine per le aziende e condizione sine qua non del mantenimento della produzione (alternativa: della loro attività economica).

In un articolo del JDD del 24 giugno scorso, i dirigenti di EDF, Total Energies e Engie invitavano a intraprendere un "grande programma di efficienza energetica e una caccia allo spreco "nazionale". Lo sforzo deve essere immediato, collettivo e massiccio" Osiamo! In questo rientro particolarmente agitato, un'espressione in particolare è sulla bocca di tutti: la sobrietà energetica. Conseguenza dell'interruzione delle forniture di gas russo, questa inedita situazione ci mette anche di fronte alle nostre responsabilità - ineguali - nella lotta alla transizione ecologica. Di fronte a un aumento notevole dei prezzi dell'energia a poche settimane dall'inverno, nuovi termini appaiono nella nostra quotidianità, designando degli imperativi ancora piuttosto vaghi: "distacco", "scudo di energia" e altri, più accessibili, ma comunque inquietanti: "rischi di interruzione dell'elettricità".

Nel momento in cui viene chiesto alle aziende di mobilitarsi collettivamente in tempi record per ridurre del 10% il loro consumo energetico, la maggior parte di queste possono in realtà misurarlo solo scoprendo l'aumento esponenziale della loro bolletta a fine mese. Non potendo seguire l'impennata dei prezzi, alcune aziende hanno deciso di fermare delle linee di produzione o di sospendere dei servizi durante l'inverno. La strategia energetica è, tuttavia, al centro delle loro preoccupazioni. Uno studio recente rivela infatti che il 59% delle industrie considera la riduzione del consumo energetico come una priorità nei prossimi tre anni e il 61% elabora o ha già intrapreso una strategia a basse emissioni di anidride carbonica. [1] Ma quante di queste guardano davvero dietro al loro contatore e quante si sono dotate degli strumenti necessari che permettano loro di misurare in tempo reale il loro consumo energetico?

Sapere significa potere

Non siamo comunque condannati a brancolare. Di fronte alle sfide cui siamo confrontati, l'utilizzo del dato costituisce una leva preziosa e potente per illuminare il processo decisionale e passare all'azione; il digitale deve essere mobilitato pienamente a servizio della riduzione del consumo energetico, poiché la ricerca di sobrietà potrebbe designare solo i sacrifici temporanei di un inverno e l'interruzione di interi settori d'attività non può essere economicamente pensabile.

Numerosi servizi essenziali alla nostra società non possono del resto permetterselo. Gli ospedali, ad esempio, non hanno la possibilità di ridurre unilateralmente il loro consumo energetico senza che questo influisca sulla qualità dei servizi e sulla salute dei pazienti. Una sala operatoria deve essere mantenuta costantemente a 18 °C... mentre il prezzo dell'energia è raddoppiato. Il comparto sanitario paga anche le ripercussioni del prezzo del gas sugli acquisti di ossigeno e gas anestetizzante per i suoi pazienti. [2]

Questi sacrifici non possono e non devono essere il nostro unico orizzonte in materia di sobrietà. Per avviare un vero aggiornamento delle industrie e delle aziende e mantenere la rotta verso una maggiore sobrietà senza influire sulle loro attività, l'efficienza energetica deve essere il primo mattone. Gli strumenti digitali rappresentano in tal senso un mezzo accessibile e adatto che permette di ottenere risultati tangibili a breve termine, senza compromettere l'attività né comportare investimenti troppo pesanti, soprattutto in questo periodo di inflazione. Grazie al controllo del dato è già possibile valutare precisamente e in tempo reale il consumo energetico di un'azienda sito per sito, postazione per postazione, linea per linea e identificare precisamente i mezzi per ottimizzarlo.

Per una sobrietà che lascia la sua impronta... decarbonizzata

La forza trainante di questo sforzo verso la sobrietà è sicuramente la corsa contro il cambiamento climatico. La trasparenza energetica costituisce una leva potente e su misura, a disposizione delle aziende più energivore, per permettere loro di stabilire dei piani di sobrietà più ambiziosi, senza mettere a repentaglio la loro attività. Per essere collettivamente all'altezza di queste sfide, è fondamentale basare le nostre decisioni in materia energetica sui dati e sui fatti. Misurare e gestire il proprio consumo energetico significa sia dotarsi dei mezzi per farvi fronte, sin da quest'inverno, ma anche impegnarsi pienamente e in modo risoluto in un approccio di transizione energetica sul lungo termine.

Ognuno deve partecipare a questa mobilitazione indispensabile. Il sostegno dei poteri pubblici è cruciale per consentire il dispiegamento su grande scala delle soluzioni digitali che permettono una migliore sobrietà: facciamo dell'efficienza energetica la prima leva d'azione, non solo per consumare meno nelle prossime settimane, ma soprattutto per consumare meglio nei prossimi anni.

Vincent Sciandra, CEO di METRON.

[1] Studio Infopro Digital e studio Leyton condotto dal 30 maggio al 26 giugno, presso l’Usine nouvelle, 9 settembre 2022.

[2] Fonte: Lamine Gharbi, Presidente della Fédération nationale des hôpitaux, sull'Express "Santé : et maintenant, la crise financière !", 8 settembre 2022.